Valle Belbo, il volley che sa sorridere

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gianluca forno
canelli

Per la pallavolo femminile astigiana è il chiaro sintomo del primo tentativo di rialzare la testa dopo la scomparsa, due anni e mezzo fa dell’Asti Volley che sfiorò anche la A2. Per il volley canellese è invece addirittura un momento storico, il più importante di sempre. Per due ragioni: perchè nel 2017 si festeggerà il quarantennale, e perchè la ricorrenza coincide con il momento più alto del movimento «spumantiero», cioè la presenza della Valle Belbo Canelli nel torneo di serie C.

 

Un po’ di storiaSono trascorse due giornate e le canellesi hanno subito affrontato due favorite per la promozione in B2: hanno piegato per 3-2 il Novi Ligure e poi si sono arrese in trasferta per 1-3 al Lingotto Torino. Sabato al PalaRiccadonna arriverà il Barge, avversario sulla carta alla portata. «Siamo nate livello amatoriale, forse un po’ per caso e un po’ per gioco» racconta il presidente Stefano Pilone: «Sono stato il primo capitano di un team maschile formato dai 12 “pionieri” che piantarono il primo seme della pallavolo canellese. Nel 1978 disputammo il primo torneo e due anni dopo è nata la sezione femminile, che adesso ha raggiunto questo straordinario risultato. Io sono tornato nel 2007 prima come dirigente e poi come presidente: siamo cresciuti seguendo il nostro ritmo e nell’ultima stagione abbiamo dominato la serie D con 25 vittorie in 26 partite». Ma ci sono anche altri aspetti che rendono orgoglioso il «pres»: «Siamo felici del comportamento delle nostre atlete, che oltre alla qualità di gioco, mettono in vetrina i principi di sportività e “fair-play” che da sempre, rappresentano i capisaldi dei valori che i nostri dirigenti ed allenatori, con passione ed impegno, insegnano ai nostri giovani atleti».

 

Il nuovo campionatoL’ottimo clima che si respira nel club è confermato dal libero Giulia Sacco, una che con i suoi 26 anni (lavora in uno studio di consulenza per il lavoro) è ormai una delle «veterane» della squadra: «Si avverte la voglia di crescere. Quest’anno sarà importante abituarsi alla nuova categoria e conoscerla meglio. Poi nella prossima stagione secondo me si può provare a fare dei passi ulteriori, ma già ora penso che valiamo più di una semplice salvezza». Giulia ha conosciuto la pallavolo di alto livello con l’Asti Volley: «La scomparsa della mia vecchia società è stata un colpo durissimo, ci sono rimasta molto male, pazzesco che sia andata così» anche se al pari della sua compagna di squadra Giulia Dal Maso era una delle «bambine» del gruppo: con loro anche Cristina Vinciarelli per cui Sacco ha una stima incondizionata: «E’ un grande leader, un allenatore in campo, ci sta dando una grossa mano». E la «Vincia», 36 anni, si sta acclimatando alla grande nel nuovo club: «I dirigenti sono stati splendidi perchè hanno capito le mie esigenze lavorative (è laureata in Scienze motorie e massofisioterapista, ndr) e mi permettono di conciliarle con gli allenamenti. E io cerco di trasmettere tutta la mia esperienza».

In questa prima fase della stagione ha anche accettato di cambiare ruolo, da centrale a opposto. Conta la squadra e io devo solo pensare a mettermi a disposizione del tecnico: Oriana Arduino è molto preparata e sta lavorando per darci i giusti strumenti per raggiungere l’obiettivo stagionale». Che nelle idee del club è una salvezza tranquilla per mettere le basi per il futuro.

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